Chaplin Natale


Chaplin e' come parlare di Papa' Natale, quasi e' un concetto astratto. 

Lui e' il cinema, almeno per quelli della mia generazione. 
Quasi e' ingiudicabile per me, uno ha  come un affetto,  e la stima superstiziosa che si puo' avere per certe figure mitiche. 

Quando ero bambino i suoi film li davano a Natale, e questo me lo faeva quasi confondere con la figura di Gesu' bambino, che poi noi non capivamo nemmeno bene come un bambino povero, nato in una greppia, potesse fare a tutti questi regali, essere ricco. 

E anche di Chaplin, devo dire, che la sua parte pietistica mi ha sempre convinto poco, credo che non fosse quella la sua arte piu' grande. 
Mi sembrava piu' un Re, ecco, un imperatore. 

Lo ho sconosciuto a Parigi, costretto da Rossellini, una sera, in un bar, era piccolissimo, parlammo, poco, mi chiese quanti soldi era costato un tale film, quanti soldi avesse incassato. Io subito menti, inventai delle cifre, per far vedere che ero come loro, all'americana, ma poi mi fu simpatica, ripensandoci questa cosa, di non aver parlato dei nostri film, di non esserci fatti i complimenti. 




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