Spoiler? il post e' personale (solitamente nelle tag indico questa cosa insolita, off topic, come "la nana di Fellini", che uso anche per segnare alcune mie preferenze).
Dopo molti mesi che leggo e trascrivo queste frasi di Fellini,
e qualcuna su Fellini, mi chiedo se tutto questo ha una compostezza,
un filo che anche voi dall'altra parte dello schermo seguite, se vi interessa.
Oggi piove a Roma, piove di maggio e di venerdì, e piove e c'è rumore. Sotto casa mia, ad Ostiense, dove avanza la gentrificazione, la mutazione, la svendita, la mafia, auto, locali, bruttezza, Al Capone, turisti, giovinastri, spritz, gin, kebab, pizza, brand, immondizia. Sotto casa mia piove, sul cemento, ed il fiume sembra lontano e non lo è, la cultura muore, i teatri chiudono, la gente parla parole che non sente, decadiamo, cambia il clima, cambia il mondo. Se fosse un film di Fellini, sarebbe come in un tritacarne, insieme e la scena delle moto intorno al Colosseo e le americane che starnazzano dalle terrazze romane, e la miseria delle periferie buie e sole, e il vanto cinico dell'intellettuale impotenza.
Oggi resitutisco un libro che mi ha fatto compagnia, come una creatura angelica, minuta, una voce inattesa, una stranezza di bellezza: una somma di pensieri e note e citazioni distante come duemila anni luce dalla galassia da quest'epoca e questa Roma di tutti i nostri sbagli.
Questo libro si chiama L'arpa di Fellini. Lo ha scritto Angelo Arpa, un gesuita sottile, di intelletto e amore, e di aspetto e la voce anche, che per molti anni fu l'amico, il confidente spirituale, forse un Virgilio, certamente un salvatore, per Federico Fellini. Me lo ha prestato un amico, Filippo, costa 12 euro e 91, lo pubblicava una piccola casa editrice, dell'Aquila,
Glielo rendo, tutto letto ma senza una piega, e con dispiacere quasi.
Padre Arpa scrisse tre libri, uno sull'Europa e la gioventù, uno sulla Cristianità ed uno su Fellini. Su Youtube trovate un suo video, in cui con una lievità e un'ironia intelligentissima, scantona ogni ovvietà, e confessa di voler scrivere un libro sul sesso e Fellini (che meraviglia ...).
Questo tema (la sessualità, l'eros per precisione) lo trovate in parte anche nella terza ed ultima parte del libro, denso di rimandi classici e psicologici, da Jung ad Apollo, ai mistici, al Cantico delle Creature, a Luce Irigaray. Una femminista (per dire, delle volte, l'intelligenza cosa non fa ... ).
Infondo trovate le lettere, tra i due, affettuose, rade, in larga parte tenute private, immagino. Eppure, non sarebbe bello pubblicarle, trovarle, farne cultura, vita presente?
Nel libro L'arpa di Fellini troverete, nel caso abbiate tutta la pazienza che certamente serve per ritrovare il libro in Biblioteca, delle interessantissime (e quasi scabrose) immagini. E altre cose, lievi, piccole, ipotesi, note al margine su ogni film di Fellini. In questo mio blog trovate nelle tag, alla voce Arpa, quel che ho saputo cogliere e riprodurre qui di lui (e spero potranno incuriosirvi come hanno incuriosito anche me).
Chissà cosa avrebbero pensato, entrambi i due, Arpa e Fellini, di Roma, come è oggi. Che piove a maggio, e c'è Al Capone alle porte di San Paolo. Proviamo, come diceva sempre Fellini.
22 maggio, 2015, Roma
In fondo a questa paginetta ci sta uno spazio vuoto, predisposto come un fumetto, per scrivere voi medesimi qualcosa: se lascerete un messaggio anche voi sarete passati da qui. La mappa che state usando funziona colle libere associazioni, conoscete leggendo, mentre in questa specie di archivio in movimento, le immagini ed i testi non hanno quasi mai relazione. Dove vedete scritto "QUI" si deve cliccare per ascoltare un audio o video.
Ho qui trascritto per 7 anni quello che Federico Fellini (5 Premi Oscar) ha detto, inventato o lasciato dire di sé: ma poco di cinema, molto sul mistero dell'arte e quello umano. Cercate voi stessi, come rabdomanti, e le cose che vi servono amatele. Non amava monumenti e pescecagnacci, ma bambini e donne. Per donare: carlotta.mc@gmail.com. Chi sono: https://about.me/carlotta.mc
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Il silenzio dell'oboe
L'arrosto di casa tua
Oggi interrompo il catalogo delle parole di Fellini e occupo questo spazio con un ricordo, perché mi arriva notizia dal mondo che l'attrice della Dolce Vita, la Ciangottini, è molto vecchia e va a Passoscuro coi bambini a ricordare quel film, e che finale! Si mette anche in vendita la casa Fellini & Masina ai Parioli, in una strada dove sono andata una volta sola a Capodanno, in tanti anni che vivo a Roma, e dove viveva Matteo Garrone: e alla sua festa di fine anno scambiai, forse io, forse l'altra persona, non ricordo più _ si era tanto giovani allora - il cappottino nero di chachemire comperato a Via Sannio, accorgendomene settimane dopo - si è tanto distratti.
Così oggi interrompo il catalogo delle voci per un ricordo piccolo piccolo, che arriva dal passato. Non so dirvi perche', ma mi e' piu' caro dei film che feci, da bambina e comparsa, dei doni che ebbi da Fellini, e di tante altre cose. L'affetto si appiccica dove gli pare a lui ...
Quando ero piccola vedevo le cose come quando si è piccoli.
Tipo che Fellini era questo omone, amico della zia e della mamma, che disegnava sempre e ti guardava negli occhi. I grandi non guardano mai negli occhi.
La prima volta che andai a casa di Fellini, a Fregene, mi rimasero impresse tre cose: la sua casa non gli somigliava (era infatti borghese, freddina, convenzionale, messa su da Giulietta). Son tutti fatti dello spirito quelli che sentono i bambini. Aveva divani di velluto, e questo mi lasciò ammutolita, perchè non li avevo visti mai dei divani colle frange, come stirati, e di un color verdino tristino giallino. Dopo molto tempo, cercando materiale per questo lavoro, li ho ritrovati in fotografia, e somigliavano ancora a quel ricordo. Il giardino era enorme, con grandi pini, ma Fregene pareva un posto triste e buio, un posto dove avere paura. Non so se fui delusa, non credo, ma stupefatta.
Da grande ho capito che raramente le case assomigliano alle persone.
Quando lui venne a casa nostra, accadde invece, che la mia mamma si agitò molto un arrosto (tema inconsueto a casa mia, dove si mangiavano pancake, e involtini greci di riso e gulash e luganegha, stranezze internazionali figlie della curiosità di mia mamma e del suo lavoro alla FAO, tema che restò per anni come un fatto straordinario: l'ansia da arrosto). Inoltre volle comprare una tovaglia elegante per questa cena, dove venne Giulietta. Noi si aveva i mats, allora, e nelle serate di festa si mettevano grandi piatti di ceramica calabri a tavola e cesti africani. Grigia, di lino, coi ricami bianchi ogni volta che la trovo nei cambi di bauli o di stagione penso: la tovaglia di Fellini. E mi vien così da ridere. Quante tovaglie furono comperate in suo onore, da tanta gente, e quante altre cose, cerimonie, favori, regalie, richieste, intercessioni ... chissà. Noi invece solo sta tovaglia assurda.
Qui si racconta che stanno vendendo la sua casa romana, prima di via Margutta, ai Parioli. Qui invece Mastroianni tra le braccia di Anita Ekberg: "sei la madre, la sorella, l'amante, l'amica, l'angelo, il diavolo, la terra, la casa. Sì, ecco sei la casa tu, la casa".
QUALCHE DETTAGLIO PRATICO: Vedrete che ho trascurato quasi interamente pettegolezzi, e letture agiografiche e tutta quella narrativa marketing o delle fazioni della battaglia politica, a meno che non potesse essere utile a fare un ritratto dell'epoca, inoltre ho dato molto spazio alle cose minori, silenziose, come ad esempio Nino Rota, senza la cui presenza l'arte di Fellini non sarebbe universalmente nota e riconoscibile, per il suo suono, come e'.
Dove ho potuto ho citato la fonte. Le immagini non sono mai o quasi mai legate ai testi, per motivi di stile e per le stesse ragioni invece quando uscite dal sito dovete ritornarvi da voi. Qualche volta i brani sono in in lingua originale, soprattuto documenti e recensioni, e lo indico sempre. Le pochissime cose oltre a questa che ho scritto io medesima, e non sono pensieri di Fellini, o di interesse sulla sua storia nella storia culturale del paese o sulla sua poetica, di solito di altri artisti o suo cari amici, viene indicato anche nelle tag, come "la nana di fellini".
Su Twitter, Pinterest e Facebook nel tempo, per motivi diversi, ho creato delle piccole vetrine, in inglese anche, di questo progetto, che spero possa scuotere soprattutto il mondo della cultura e delle arti, e ispirarci. Siate gentili.
Qui un marcetta "di Carlotta", composta pare, dal vero Maestro Rota.
Qui un marcetta "di Carlotta", composta pare, dal vero Maestro Rota.
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