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Un film che non vi racconta bugie






Chi sono i vitelloni

Cosa fanno?
Perche' si chiamano cosi?
Coraggioso, divertente, scanzonato. 
Ritroverete voi stessi, i vostri amici, le vostre donne... 



Queste sono alcuni slogan di un favoloso trailer dell'epoca de I Vitelloni. 
Dura tre minuti e mezzo.  
Non potete perderlo. QUI.


QUi la recensione di Rondi, critico cinematografico de Il Tempo. 







Proteggete la conoscenza, condividete questo post, con chi amate preferibilmente, i pulsanti sono in basso, e se lascerete un messaggio farete sapere che anche voi siete passati da qui. 













Non sai voler bene


"Claudia: Della storia che mi hai raccontato non ho capito quasi niente. Ma scusa, un tipo così, come tu l'hai descritto, che non vuol bene a nessuno, non fa mica tanta pena sai? In fondo è colpa sua. Che cosa pretende dagli altri?




Guido: Perché? credi che io non lo sappia? Come sei noiosina, anche tu.


Claudia: Ah ma non ti si può dire proprio niente! Quanto sei buffo con quel cappellaccio truccato da vecchio! Io non capisco, incontra una ragazza che lo può far rinascere, che gli ridà vita e lui la rifiuta?
 

Guido: Perché non ci crede più.


Claudia: Perché non sa voler bene.


Guido: Perché non è vero che una donna possa cambiare un uomo.


Claudia: Perché non sa voler bene.

Guido: E perché soprattutto non mi va di raccontare un'altra storia bugiarda.


Claudia: Perché non sa voler bene."




(dal Dialogo di Otto e Mezzo, tra Claudia e Guido, uno scambio celeberrimo, insieme vago, duro, profondo, un poco amletico. Se non fosse per il puro piacere di ricordarlo, non lo avrei postato. Ora, questo piccolo archivio digitale funziona come una mappa mentale, usando le libere associazioni, nella colonnina alla destra dello schermo. Per questo anche sapere che siete passati da qui, condividendo un post o lasciando nello spazio bianco infondo a questa paginetta, un vostro sentimento, arricchisce questo lavoro).

La grande pazienza



Fellini sul set diventa inspiegabilmente paziente. Sopporta le interminabili attese necessaria a preparare una scena. Non dubita minimamente che tutto cio' che partecipa al film, uomini, animali, cose, non sia minuziosamente al corrente dei risultati che vuole ottenere.  Percio' quando gli accade di chiedere con tono di contrariata esasperazione: come mai quel pavone non va al segno della sua posizione, ecco che la sua domanda cessa di indirizzarsi a un qualche fantastico animale sapiente per diventare una assurdita' umana. 





Un brano tratto dal libro curato da Giovanna Bentivoglio, per la Archinto editore, di Lilliana Betti, seconda assistente ed amica storica e fedele. Nel disegno di Fellini il suo rapporto esplicitato con ironia, con la Betti che amava ritrarre in varie fogge travestita da tutto. 

Nella fantascienza le cose cosi come sono


A VIEW OF A MURAL DEPICTING (L-R) ITALIAN FILM DIRECTOR FEDERICO FELLINI, IN MONTEVIDEO, URUGUAY, 05 APRIL 2017.  FILMMAKERS ARE REPRESENTED AS SAINTS IN THE NEW MURAL OF THE BUILDING OF THE URUGUAYAN CINEMATECA, INAUGURATED TO ANNOUNCE THE NEXT EDITION OF THE INTERNATIONAL FILM FESTIVAL OF MONTEVIDEO THAT RUNS FROM 06 TO 15 APRIL.


Sono affascinato dall'antropoformizzare la vita, le piante, i fiumi, va detto, si che per me, per un figurativo, e' una grande tentazione. Un pensierino anche che mi ero messo in testa, ma viene secondariamente, mi pareva attuale, un film sui miti greci, proprio ora che l'uomo si sta cancellando, come in un collettivo indifferenziato, esiste per il partito, il gruppo, il collettivo, colla categoria, questa tremenda definizione, ecco mi pare che riproporre una fantasia ed un pensiero che mostri quanto invece l'uomo sia infinito, ricco, e da quanti mondi viene abitato, da divino e sub umano, la fantasia e l'istinto, ecco mi pare andrebbe ricercata, in questa stagione non eroica, con l'umano ora smarrito e cancellato. 

Un film come una fantascienza per far vedere che l'uomo e' anche una cosa gigantesca, mi piacerebbe.

Di tante definizioni che mi hanno dato, i film di provincia, della memoria, fantastici, narcisistici, ma invece come film della fantascienza, ecco si, sento che posso accettare con piacere, di riconoscermi;  per me esiste il tentativo di guardare la realta' come stupido, e che somiglia al mio occhio, che non ne sa nulla, e la dilata, e vede la realta' come una cosa che aleggia, e che sia indecifrabile, si  mi sembra sia questo il tipo di curiosita' naturale che sorge in me, e lo stato di tensione mio.  

E  poi ho fatto due veri film di fantascienza veramente, e li considero pienamente dei film che fanno dei viaggi: Satyricon che viaggia nel tempo, la romanita' perduta nel cosmo tempo. 

Un uomo braccato

"La personalita' di Fellini e' un potente concentrato di fascino, intelligenza psicologica, istrionismo, vitalita', rafforzato dall'esercizio consapevole, attento, privo di dimissioni o cedimenti, della sua stessa personalita'. Bisogna seguire Fellini a lungo per notare diversioni e smagliature tra un modo di essere e l'esercizio cosciente e deliberato di esso, tanto sono armoniosamente fusi. L'ironia infaticabile, il gusto di stravolgere umoristicamente ogni situazione, la bonta', la simpatia prepotente, una gratitudine gioiosa verso gli altri, ma anche l'astuzia, la occasionale crudelta', insomma il peso straordinario di una umanita', come una ipoteca emessa sul mondo esterno. Egli era un tipo insofferente ad ogni categoria, una forza della natura, un fenomeno in tutti i sensi atmosferico. La sua solare solitudine, lo spazio che separa sempre Fellini dagli altri, non e' altro che l'equilibrio aggressivo e vulnerabile, di chi, strenuamente braccato dal reale, non puo' esimersi dall'essere totalmente, eccessivamente se stesso"





Un brano tratto dal libro curato da Giovanna Bentivoglio, per la Archinto editore, di Lilliana Betti, seconda assistente ed amica, sull'animona di Fellini e il suo carattere-accio. Nella foto il suo alter-ego in Amarcord. Nel disegno di Fellini il suo rapporto esplicitato con ironia, e ripetutamente in centinaia di disegni, con la Betti. Qui un articolo che ricorda una mostra della famiglia Betti, ad Adro, dopo la sua morte, con i disegni. 

Qui un insolito, raro, post di un critico, in lingua spagnola, che ne mette in rilievo il ruolo. 
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