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Sorry



"Non ho messaggi 
da inviare all'umanità', 
mi dispiace".














L'intervista completa qui.




Questo archivio funziona come una mappa mentale, per associazioni libere, cercate da soli: le immagini solitamente non sono legate ai testi, mentre sempre i link esterni restano esterni, per rispetto della cultura digitale, che questo piccolo spazio testimonia; poi lasciate una traccia del vostro passaggio qui, se volete. 

La fiducia e l'amore




"Non bisogna accanirsi nel capire ma tentar di sentire, con abbandono. 

Accettare se stessi: io sono questo e sono contento di essere questo, senza problematizzare la vita. Voglio mettermi in condizioni di amarla, di saper amare tutto. 

Lo dice anche sant'Agostino: "Ama e fai quello che vuoi". 
Be', non dice proprio così ma quasi... ".


Da Gli antipatici, intervista con Oriana Fallaci del 1963. La citazione di Agostino e' piuttosto celebre. L'archivio funziona come una mappa, navigate dentro voi stessi. La relazione tra testo e immagine qui nei post non esiste, fa da unico stile il caso, le foto quando non le trova Google sono della curatrice. A destra le parole raggruppante per seme o psicologia, dove appoggiarvi nel cammino. Se usate questo lavoro citate le fonti, grazie. 



Col suo pancione



Col suo pancione placentario e il suo aspetto materno evita la nevrosi ma impedisce anche uno sviluppo, una vera maturazione. È una città di bambini svogliati, scettici e maleducati: anche un po' deformi, psichicamente, giacché impedire la crescita è innaturale. 

Anche per questo a Roma c'è un tale attaccamento alla famiglia. Io non ho mai visto una città al mondo dove si parli tanto dei parenti. "Te presento mi' cognato. Ecco Lallo, er fjo de mi' cugino". È una catena: si vive fra persone ben circoscritte e ben conoscibili, per un comune dato biologico. Vivono come nidiate, come covate... E Roma resta la madre ideale, la madre che non ti obbliga a comportarti bene. Anche la frase molto comune: "Ma chi sei? Nun sei nessuno!" è confortante. Perché non c'è solo disprezzo, ma anche una carica liberatoria. Non sei nessuno, quindi puoi anche essere tutto. Tutto può ancora essere fatto. Si può partire da zero. 

Insultata come nessun'altra città, Roma non reagisce. Il romano dice: "Mica è mia, Roma". 

Questa cancellazione della realtà che fa il romano, quando dice "ma che te ne frega!", nasce forse dal fatto che ha da temere qualcosa o dal papa o dalla gendarmeria o dai nobili. Egli si rinchiude in cerchio gastrosessuale. (p. 145). 



Qui il defile' censurato, allora, del film Roma, creati da quell'altro collaboratore geniale, dimenticato ed offeso, che fu Danilo Donati. 
Nella foto una citazione di Pasolini, su Fellini e Roma, interpretata da Orson Welles, un altro tipo di perseguitato politico nel mondo dell'arte cinematografica. Il brano viene tratto da Fare un Film, Einaudi, e tratterebbe di una specie di genius loci, ma oggi nemmeno questo sembra vivere. 
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