Ho qui trascritto per 7 anni quello che Federico Fellini (5 Premi Oscar) ha detto, inventato o lasciato dire di sé: ma poco di cinema, molto sul mistero dell'arte e quello umano. Cercate voi stessi, come rabdomanti, e le cose che vi servono amatele. Non amava monumenti e pescecagnacci, ma bambini e donne. Per donare: carlotta.mc@gmail.com. Chi sono: https://about.me/carlotta.mc
La vocazione dell'essere
La mia vocazione più autentica mi sembra il rappresentare quanto vedo,
quanto mi colpisce, mi affascina, mi sorprende..."
Come se lo fosse
«Raccontandomi della sua adolescenza, mi aveva riferito della sua fuga a Bologna con la compagna di scuola Bianchina. Ora, siccome a questa data la Bianchina era andata a stare a Milano, mi sembrò utile avvicinarla per raccogliere altri particolari su questa fuga d'amore. Ma Bianchina mi fermò subito. Lei non era mai fuggita a Bologna con Federico. A questo punto non mi restava che tornare da Fellini per rendere ragione di questa smentita. Fellini non si turbò: «Se non è vero - mi disse - è come se lo fosse». Allora, da quel momento, io non volli verificare più nulla di ciò che Fellini andava raccontando, del resto i suoi racconti erano tutta la sua verità».
Un ricordo di Renzo Renzi, amico, collaboratore, sceneggiatore, per quasi tutta la vita, di Fellini, critico letterario (QUI la sua vita ed opera) e fondatore della Cineteca. Tratto da un'articolo de l'Unita'. Qui.
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Acchiappa fantasmi
Una vecchia intervista in inglese, dove Fellini racconta l'arte non facile di fare casting. Con un inglese trasognato ma corretto, e la sua vocina dolce e gentile. "Il cast e' molto importante, perché e' la prima volta che posso materializzare i miei fantasmi, e posso davvero capire chi, tra migliaia che vedo, davvero ha qualcosa a che vedere col mio film. Per questo e' un momento difficile ma pesante, perché devo scegliere, e quindi come sempre e' il decidere non e' facile, anche perché so che quelle scelte saranno il cuore del film".
Qui l'intervista integrale. Per appassionatissimi.
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Ascoltare le immagini
Nulla e' piu' onesto di un sogno
Qui si dovrebbe parlare nuovamente della sua psicoanalisi, della cosiddetta preveggenza, del libro dei sogni, del daoismo del suo analista, del rapporto tra inconscio e arte, ma non ci sembra necessario, lo spazio in cui ne parla Fellini e' ampiamente sebbene per frammenti, qui riportato. Ci piace notare questo bisogno estremo di verita', onesta', ed autenticita', che sentiva come artista e persona, riuscendo ad avere piu' coraggio in un caso che in un altro forse. La foto viene tratta dal film Roma, per il quale ci sono altre tag da navigare a destra, e che come altri mette in scena il mondo onirico anche per raccontare il reale, in questo caso un reale immaginato, come la Roma Antica Siate gentili, lasciate un messaggio, condividete.
8 minuti e 1/2 di 8 e 1/2

Thomas Berra (1986) riprende gli ultimi 8 minuti e ½ del film sviluppati attraverso una serie di 20 disegni e due grandi tele. Inaugura a Lugano allo SPAZIO 1929, un centro culturale gestito da un gruppo di giovani. QUI.
O
tto minuti sul set di 8 1/2 di Federico Fellini, quello vero, li trovate invece qui.
Bellissimi e rari minuti.
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Uno strano pellegrinaggio

Federico Fellini è attualmente in Italia la persona più carica di misteri. Per il suo nuovo film, Giulietta degli spiriti, Fellini ha girato penisola e isole per oltre due mesi visitando i più strani o addirittura inverosimili personaggi, maghi, indovini, streghe, invasati, medium, astrologi, operatori metapsichici, depositari di occulte potestà, ne ha fatto una scorpacciata, ne è rimasto saturo.

Mi parla a lungo anche di "zio Nardu", un bizzarro vecchio che diventava cavallo. Abitava in una povera bicocca fuori Nuoro. Fellini ci andò accompagnato da un pretino in fama di buon esorcista. Arrivati alla casa di zio Nardu, dovettero aspettare due ore perché lui non voleva aprire. Alla fine si spalancò la porta e zio Nardu apparve, un vecchietto di settant'anni, all'apparenza niente di straordinario. Come vide il prete, si fece il segno della croce. Salutò in tono piuttosto servile. Subito il pretino lo redarguì severamente: "Ti vuoi convertire finalmente? la devi smettere di trasformarti in bestia! Altrimenti finirai all'inferno..." E lui diceva di sì, era pentito, prometteva di non farlo più, lacrime gli colavano dagli occhi. A questo punto intervenne Fellini; il pretino, continuando così, gli avrebbe rovinato tutto quanto. "Sì, zio Nardu, tu devi convertirti" disse il regista. "Sono venuto apposta da Roma per parlare con te. Ma, per dimostrarti la sua benevolenza, la Chiesa ti dà il permesso di diventare bestia ancora una volta." A quelle parole zio Nardu si rianimò, fece una grande risata, poi si mise a parlare velocemente, non si capiva una parola, sembrava recitasse una filastrocca di nomi messi insieme senza nesso
Per ultimo ho chiesto a Fellini: "Di tutte queste esperienze, di tutte queste stregonerie, c'è stata qualche ripercussione nella realizzazione del film?"
QUALCHE DETTAGLIO PRATICO:
Qui un marcetta "di Carlotta", composta pare, dal vero Maestro Rota.
In un punto di vista
Mi ritrovai a mio agio nei film girati fuori, all'aria aperta. In questo Rossellini fu un iniziatore [...] la possibilità di camminare in equilibrio in mezzo alle condizioni piu' avverse, piu' contrastanti e nello stesso tempo la capacita' naturale, di volgere a proprio vantaggio queste avversità e questi contrasti, tramutarli in un sentimento, in valori emozionali, in un punto di vista. Questo faceva Rosselini: viva la vita di un film come un'avventura meravigliosa, da vivere e simultaneamente raccontare [ ...] il neorealismo non e' forse tutto questo?.
Fare un Film,
Einaudi, Torino, 1980.
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Gelsomina, Zampanò e il Matto sono un'unica persona
"Molte delle esperienze ed emozioni che Federico attribuisce alla protagonista del film sono cose sue. Quella scuoletta clericale, quel preside bigotto, quella paura dell'inferno. Ma sono i collegi dei preti che ha fatto lui in Romagna. E così quella visita al santone indiano: c'era andato lui, che in quel periodo si interessava di queste cose. In realtà tutti i personaggi che ho fatto io non sono Giulietta Masina, sono in gran parte Federico. Cabiria è Federico.
Non si può capire La strada se non si accetta il fatto che Gelsomina, Zampanò e il Matto sono un'unica persona. Certo qua e là ci sono anche cose mie e di altri,
ma fondamentalmente tutti i personaggi di Federico sono degli autoritratti."
Giulietta Masina commenta (riportato in Il Fellini del giorno dopo, Guaraldi editore) le scelte, la psiche e alcuni dei film piu' importanti di Fellini. Nelle foto le mie facce preferite, quelle del film storico su Roma tratto da Petronio.
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La via dell'acqua
È acqua. Quando voglio qualcosa di assolutamente puro, qualcosa di sincero, chiedo sempre l'acqua. C'è tanto bisogno di cose semplici per vivere, di cose che non ne nascondono altre. L'acqua è come uno sguardo che non nasconde nulla. Non abbia paura della verità, la verità ci rende liberi. In fondo, che importa la reazione degli altri? Al mio paese un proverbio dice: “Io sono a me stesso tetto, finestra e focolare; le mie parole sono il mio cibo, i miei pensieri, la mia bevanda: dunque sono felice”.
Fatti edificanti per giovani talenti

Uh.
{sbuffi]
Ma cosa devo dire ai giovani?
Qualcosa di edificante?...
{tono sarcastico}
... Di fare dei buoni film, dei film che
parlino di se' stessi ... {sospiri}.
La vita in tutte le direzioni

Faccio i miei film nello stesso modo in cui parlo alla gente, si tratti di un amico, di una ragazza, di un prete o di chiunque altro.
Questo e' il cinema che tento di fare, una ricerca in me e negli altri, in ogni direzione, in tutte le direzioni nelle quali la vita si muove.
La filosofia che si può' ritrovare nella mia opera e' che non esiste una filosofia ufficiale.
Nel cinema come nella vita tutto si basa sulle esperienze che la vita stessa ti offre. Nella vita puoi cavartela anche facendo l'imbroglione o il truffatore: nel cinema no.
Il film di un uomo e' come un uomo messo a nudo, non c'e' nulla che possa essere nascosto.
Nei miei film devo essere sincero per forza".

Ecco alcuni pensierini significativi e sparsi. Colle parole e le immagini non ci sono legami in questo archivio, se non forse fantasiosi, e per scelta, come accade tra le parole e le cose. Questo archivio funziona come una mappa mentale, cercate da soli. Lasciate alla fine della paginetta un segno del vostro passaggio. Grazie.
Ma gli alberi hanno paura?
"A volte mi capita di ascoltare tra l'incantato e l'incitrullito certe interpretazioni dei film fatte da prospettive che mi sono del tutto estranee. Subisco le definizioni, le accetto. Ad esempio il barocchismo, il contorto, il labirintico ... sono definizioni surrealiste, pertinenti, ma ecco, le subisco, io diffido molto di quello che diventa filosofico o spiritualista. Quando mi parlano dei miei film come tentativi di rappresentare la vita resto lusingato ma anche diffidente.
Vedendo le mie cose dall'intero, come faccio sempre, non avevo mai pensato che da fuori potessero essere viste così.
Tutte le volte che vengo invitato a guardare da un punto di vista esterno quello che faccio, c'e' qualcosa dentro di me, che per timidezza, per inadeguatezza, per incompetenza, si ribella, fugge via. Posso rispondere soltanto se mi si domanda: come hai fatto ad esprimere quel sentimento di paura in un albero?".
in Virgilio Fantuzzi. Il vero Fellini, Ave editrice
pagina 172
La via piccola
mi rende
felice".
FF, ne L'Apra di Fellini, di padre Arpa.Edizioni dell'Oleandro. Una piccola cosa da dire della vita, molto seria, tra le tante buffonate che disse e diciamo tutti. Eppure questo piccolo archivio digitale funziona come una mappa mentale, usando le libere associazioni, che trovate nella colonnina alla destra dello schermo. Per questo sapere che siete passati da qui, condividendo un post o lasciando nello spazio bianco infondo a questa paginetta, arrichiesce il lavoro ed e' un gesto di amicizia.
Di consapevolezza si muore

"L’idea che
moriremo
è più crudele
della morte"
FF, da un'intervista a Paese Sera prima di girare la Dolce Vita.
Il finale celeberrimo nella foto, di un suo film, come tanti come una allegra marcetta, che allude sempre ad un dubbio sul senso generale del senso (o "finalino" come lo chiamava dubitando) dell'esistere. Tra le parole e le immagini non ci sono legami in questo archivio, se non forse fantasiosi, e per scelta, come accade tra le parole e le cose. Funziona invece come una mappa mentale, appoggiandovi alle suggestioni contenute nella colonna alla destra del vostro schermo, cercando voi stessi, e spero assaporando un post alla volta, come ciliegie. Lasciate un messaggio per farci sapere che siete passati da qui anche voi, oppure condividete questo lavoro.
Che noia le etichette
che è autobiografico: mi sembra una definizione riduttiva [...]
"I miei film della memoria raccontano ricordi completamente inventati.
E del resto che differenza fa?"
Le domande noiosone
"In verità non so mai cosa rispondere perché non so chi è che stai interrogando; voglio dire che l'aspetto più imbarazzante e schizofrenico dell'intervista è che chi la subisce deve accettare di essere un altro, uno cioè che sa, che ha idee generali, una visione del mondo e dice la sua sull'esistenza, la religione, la politica, l'amore, le bretelle. A molte domande non risponderò, ad altre mi sottrarrò con racconti più o meno inventati".
Intervista sul Cinema, Giovanni Grazzini, editore Laterza. Interrogato ha rifiutato un incontro. Strana la gente. Proteggete la conoscenza, condividete questo post, con chi amate, se usate l'archivio per lavoro citate il lavoro degli altri, e le fonti, grazie. i pulsanti sono in basso, per un messaggio personale, alla vostra destra invece, la mappa semantica e psicologica per orientarsi nel cammino. Siate gentili, e sarete grandi.
Smantellare per vivere
"Smascherare la bugia, identificare l'inautentico, smantellare l'approssimativo,
o i falsi assoluti, continua ad essere l'unica risorsa correttiva - la salvaguardia -
della storia fallimentare italiana. In attesa di essere pronti a proporre e
a vivere una nuova ipotesi di verità".
Questo archivio funziona come una mappa mentale, cercate da soli. Lasciate alla fine della paginetta un segno del vostro passaggio. Grazie.