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Un film che non vi racconta bugie






Chi sono i vitelloni

Cosa fanno?
Perche' si chiamano cosi?
Coraggioso, divertente, scanzonato. 
Ritroverete voi stessi, i vostri amici, le vostre donne... 



Queste sono alcuni slogan di un favoloso trailer dell'epoca de I Vitelloni. 
Dura tre minuti e mezzo.  
Non potete perderlo. QUI.


QUi la recensione di Rondi, critico cinematografico de Il Tempo. 







Proteggete la conoscenza, condividete questo post, con chi amate preferibilmente, i pulsanti sono in basso, e se lascerete un messaggio farete sapere che anche voi siete passati da qui. 













Chaplin for ever


used this genius song by  

to underscore a scene in in

Here his most loved movies of all time:



  1. The Circus/City Lights/Monsieur Verdoux (1928,31,47, Charles Chaplin)

  2. Any Marx Brothers or Laurel and Hardy
  3. Stagecoach (1939, John Ford)
  4. Rashomon (1950, Akira Kurosawa)
  5. The Discreet Charm of the Bourgeoisie (1972, Luis Bunuel)
  6. 2001: A Space Odyssey (1968, Stanley Kubrick)
  7. Paisan (1946, Roberto Rossellini)
  8. The Birds (1963, Alfred Hitchcock)
  9. Wild Strawberries (1957, Ingmar Bergman)
  10. 8 1/2 (1963, Federico Fellini)



In fondo a questa paginetta ci sta uno spazio vuoto, predisposto come un fumetto, per scrivere voi medesimi qualcosa: se lascerete un messaggio anche voi sarete passati da qui. La mappa che state usando funziona colle libere associazioni, conoscete leggendo, mentre in questa specie di archivio in movimento, le immagini ed i testi non hanno quasi mai relazione. Dove vedete scritto "QUI" si deve cliccare per ascoltare un audio o video.

L'esperienza circolare




"Il serpente che si morde la coda e' un simbolo orientale, un simbolo di saggezza. Perché rifiutare il proprio passato, ciò che si e' stati? Occorre rimetterlo sempre in circolo, per rivederlo in una nuova luce, per ridiscuterlo. Perché l'esperienza sia intera".

Dialogo tra Renzo Renzi e Fellini a proposito dei Vitelloni, e di altri progetti di sceneggiature. Citato nel libro delle memorie del suo storico collaboratore alle lettere Renzi. 




Nella foto Google che non ha mai risposto alla richiesta di sostenere questo progetto con dei fondi destinati alla cultura, oggi però omaggia, con un brutto ritratto, ed una bella trovata grafica, Fellini e gli Alieni. Il mondo è pieno di cose incomprensibili.  Condividete la conoscenza, lasciate un messaggio. A destra la mappa semantica per navigare questo archivio, curato da Carlotta Mismetti Capua per 6 anni. 

A che serve?


Chi non ama
 l'arte non ama 
la vita ". 



 Stavolta non un pensiero diretto di FF. Pensierino fulmineo, tratto da I Vitelloni, dove lo pronuncia il Commendator Natali. Illustrazione di Eva Montanari, emiliana e giovane, con una rivisitazione di Sandra Milo al circo. (Ora, questo piccolo archivio digitale funziona come una mappa mentale, usando le libere associazioni, nella colonnina alla destra dello schermo. Per questo anche sapere che siete passati da qui, condividendo un post o lasciando nello spazio bianco infondo a questa paginetta, un commento, arricchisce questo lavoro).

Vagabondi! Con il punto esclamativo





I vitelloni non voleva distribuirlo nessuno, andammo in giro a mendicare un noleggio come dei disperati. Mi ricordo certe proiezioni allucinanti. I presenti, alla fine, mi lanciavano occhiate di traverso e stringevano dolenti la mano al produttore Pegoraro in un’atmosfera di alluvione del Polesine. 

I nomi non me li ricordo e se mi li ricordo è meglio non farli. Mi ricordo una proiezione alle due del pomeriggio, d’estate, per il presidente di una grossa societa'. 
Venne con passo elastico, bruno, abbronzato sotto la lampada al quarzo, con la catenella d’oro al braccio, il tipo del venditore d’automobili, quello che piace alle donne. [...] Non lo presero. Finì a un’altra distribuzione che non voleva il titolo I vitelloni. Ci consigliavano un altro titolo: Vagabondi! Con il punto esclamativo. Dissi che andava benissimo, però suggerivo di rafforzare l’invettiva con un vocione da orco che sulla colonna sonora tuonasse Vagabondi!.

Accettarono il titolo soltanto quando Pegoraro gli diede altri due film che loro consideravano sicuramente commerciali. Ma sui primi manifesti e le prime copie non vollero il nome di Alberto Sordi: fa scappare la gente, dicevano, è antipatico, il pubblico non lo sopporta”. 



Federico Fellini, Fare un film, Einaudi, Torino, 1980, p. 53-54. Nelle foto il provino di Sordi per Casanova, la locandina de I Vitelloni, una scena dal film. Ora, questo piccolo archivio digitale funziona come una mappa mentale, usando le libere associazioni, nella colonnina alla destra dello schermo (ad esempio: insuccesso, critica, esordio, sordi). Per questo anche sapere che siete passati da qui, condividendo un post o lasciando nello spazio bianco infondo a questa paginetta, un vostro sentimento, arricchisce questo lavoro.