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Tutti a fischiettare


"Gli italiani hanno pochissimo il senso della storia. 
Hanno il senso del presente semmai. 
Quelli bravi. Il passato raccontato in Italia? 
Conosco un unico capolavoro che e’ Amarcord. 
Che non e’ però un film storico, è un film antropologico, quindi molto più importante dei film storici, perché parla dell’“italiano”. 
Era la tesi di Gobetti sulla continuità del fascismo, mentre Croce parlava di discontinuità. Invece no, il fascismo fa parte del dna della nazione e quel film te lo spiega benissimo. Infatti Fellini – con il quale negli ultimi anni eravamo molto amici e se ne  parlato spesso – mi diceva «ma io sono rimasto sbalordito perché pensavo che questo film potesse dar fastidio e invece tutti lì a fischiettare, a canticchiare». 
L’ipocrisia nazionale e il trasformismo come regola ... 
Sulla storia in generale forse  il Satyricon e’ il film più importante che io conosca.
Il Satyricon e’ un capolavoro, e anche Casanova. 
Molto più dei film di Visconti e tutti gli altri. Fellini ha questa preoccupazione di spiegare cosa c’è dentro, cosa c’è sotto, l’humus, il DNA, cosa siamo, da dove veniamo, dove andiamo, insomma quel groviglio lì. 
E il Satyricon è anche l’unico tentativo che io conosca di raccontare il mondo romano. Di romanzi qualcosa c’è ma  di film, che, I dieci comandamenti, Cleopatra, non so,  Giulio Cesare? Queste puttanate qua ... 
Gli Orazi e i Curiazi con Maciste  ...
Insomma, i film storici interessanti sono quelli che in qualche modo analizzano il presente come storia, coscientemente o incoscientemente. Perché poi ci sono anche quelli che lo fanno istintivamente senza ragionarci. 
Rossellini per esempio è uno che ci ragiona in quei quattro film …."



(Sintesi dei pensieri del critico, e in seguito conoscente di Fellini, almeno non nemico, che prima lo osteggio' e poi, ritratto': Goffredo Fofi, intervistato qui da Andrea Brazzoduro, che torna spesso, nella area della politica e della censura culturale delle sinistre, contro Fellini: la distinzione tra film storico e antropologico, e concordo e sia Satyricon che in Amarcord sembra quasi suggerire l'invenzione di un genere, cosa che non gli sarebbe piaciuta forse, essendo la sua visione ampia). In fondo a questa paginetta ci sta uno spazio vuoto, predisposto come un fumetto, per scrivere voi medesimi qualcosa: se lascerete un messaggio anche voi sarete passati da qui. La mappa che state usando funziona colle libere associazioni, conoscete leggendo, mentre in questa specie di archivio in movimento, le immagini ed i testi non hanno quasi mai relazione. Dove sta scritto QUI si clicca per ascoltare un audio o video. 

La debolezza dei poeti




Guido Crainz, storico che ama raccontare la storia coi coriandoli della cultura pop e non solo dei documenti, racconta Ginger e Fred, uno dei tanti film in cui Fellini, sordo alla propaganda e colle antenne sempre verso cio' che accade, seppe anticipare l'invasione della TV, la funerea decadenza, i nani vestiti da toreri, la cialtroneria show biz e l'arrivo di Berlusconi. Una preveggenza che gli costo' cara,  che lascia nei suoi ultimissimi film, meno amati, meno dirompenti, messaggi inevasi.

"L'anno prima Calvino racconto' la storia dell'Ultimo Canale, un matto che urlava contro la tv e lanciava il telecomando, un uomo che cercava un canale autentico, che gli raccontasse la vera realtà, la vita, nel suo telecomando" ricorda Crainz. 



La Voce della Luna, definito da Fofi, feroce, poetico e tragico, sempre seppe raccontare prima dei tempi un'Italia deformata. "Fin dall'inizio, dalla Dolce Vita, Fellini ci ha raccontato una deriva" sostiene Guido Craiz, e con tempismo perfetto se guardiamo agli anni in cui uscirono i suoi film più importanti, incluso Ginger e Fred "fino a quando ne la Voce della Luna, la speranza Leopardiana  e' lasciata ai deboli, ai fragili, agli ultimi". 







In basso ci sta uno spazio vuoto, predisposto come un fumetto, per scrivere pensieri o sentimenti, oltre ai pulsanti per condividere questo post con chi vi sta simpatico: se lascerete un messaggio farete sapere che anche voi siete passati da qui. Proteggete il lavoro dei poeti, delle donne, condivide la conoscenza. 



Il gatto colle ali


"Io? Un monello che trasgredisce. 

Questo spiega una mia diversita' anche nella scelta dei personaggi che hanno voce nei mie film, molto piu' esterni, molto piu' ai margini, come il diverso, lo strano, il matto, il nano: questa scelta dipendeva un poco dalle cattive letture e un poco dalla mia inclinazione ad una forma di spettacolo popolare e al circo equestre, come il piu' popolare di tutti. 

"Se Rossellini è stato Omero per tutti noi, Chaplin è stato Adamo, discendiamo tutti da lui". 


L'eccesso, l'estraneo, il paranormale sono di casa, e all'estremo c'e' il vagabondo. Proprio quello di Chaplin, caricatura di un personaggio tra l'angelico e il feroce, con la vitalità' di un gatto e con momenti di presunzione filosofica".



FF, intervista, l'ultima, rilasciata a Goffredo Fofi e 

Gianni Volpe, nel 1993. Nella foto Argan alla consegna del Chaplin d'oro 
a Fellini per il film La dolce vita, dall'Archivio Luce del Senato.

Questo archivio funziona come una mappa mentale, e per questione di stile tra immagini e testi non ci sono che legami casuali; conosci te stesso potrebbe essere il suo motto, ma non lo e' per davvero, solo fate da soli. E siate gentili, lasciate un messaggio del vostro passaggio, condividete le paginette che vi fossero servite, in fondo tutto quel che serve. I link esterni, sempre indicati come QUI, portano fuori dal blog. 
 







Il misconoscimento della gloria





C'e' in me una sorta di gratitudine responsabile 
quando mi danno un premio, 
che vorrei potesse aiutarmi a corrispondere,  in qualche modo, con un atto di presenza.
Ma e' proprio la cerimonia, la premiazione, il riconoscimento, quell'atmosfera di festa, che ti indica come qualcuno da considerare come un esempio, 
a sprofondarmi in una sorta di misconoscimento all'incontrario, totale, di me stesso.


Dall'intervista con Goffredo Fofi, L'arte della Visione, Donzelli. 
Intorno al medesimo tema, premi (come esempi: fuga, timidezza,  gloria, oscar) trovate altri brani o voci, navigando come in una mappa mentale, con le parole alla destra del vostro schermo. Lasciate un messaggio o condividete il post, e partecipate al gioco della conoscenza e restando in tema, riconoscenza.