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La musica, se non ci fossimo capiti

La musica, Fellini avrebbe voluto vietarla, per troppa malinconia, per troppo perturbamento diremmo oggi, psicoanaliticamente.  Lo fece dire dentro La Prova d'Orchestra.

Detto da uno che in Amarcord rappresenta i fascisti come gente che spara alle note, in cielo. Non so se ci siamo capiti ... 



"Si, me ne sono sempre un pochino difeso, ci vorrebbe uno psicanalista di genio per cercare di individuare che cos'è che mi aggredisce in modo tale da preferire di sfuggire la musica.Mi porto appresso 4-5 motivi, che sono quelli che ho sentito da bambino. 

La marcetta dei gladiatori, la Titina, Rumba ... Si vede che devono essere stati dei motivi traumatizzanti per me.  
[Non so spiegarmelo], si ripropone sempre il solito mistero: perché una nota, seguita da una pausa, e poi da un'altra piccola nota, deve strangolarti di emozione?.


A che cos'è che allude? Di che cosa parlano? Perché la musica ha questa immediatezza, ti fa arrendere, ti consegna." A che cos'è che allude?. Di che cosa parlano? ... 
Perché la musica ha questa immediatezza, ti fa arrendere, ti consegna ...".



Qui  tutta l'intervista radio, meravigliosa, che lascia intravedere qualcosa, di quel legame, immagini e musica, Rota che considerava come un medium, un sacerdote, e qualche volta un angelo, musica indimenticabile e che tanta parte fanno del fascino, della sua riconoscibilita', e del tono emotivo, del ritmo, ma diciamo della ombra sonora dei suoi affresconi. 


La musica, quella cosa che non conclude come diceva qualcuno. 
Mi permetto di segnalare anche questo coso qui.  
Mi rendo conto bisogna sentire almeno un motivetto di Rota.



Qui un marcetta "di Carlotta", composta pare, dal vero Maestro Rota. Incantata, grazie. 


La fiaba irrealizzata




Ho pensato a lungo ad un progetto con Calvino. Un progetto tratto dalle sue Fiabe italiane. La fiaba come realtà psicologica piu' profonda. Come sogno, come profezia. Ci abbiamo lavorato a lungo, ho un contenitore pieno di appunti sulla fiaba. 
Lo immaginavamo come un enorme gioco dell'oca, che andasse da un racconto all'altro. 


"È arrivato Zampanò!", La Strada - YouTubePoi  lui mando' a Parigi. E' un progetto che come quelli di Venezia e di Napoli mi piacerebbe poter realizzare, ma sono un po' scettico perché' mancano le premesse produttive.



Piccola nota sui film pensati e non fatti, per varie ragioni, e quelli nemmeno tentati, quelli immaginati, sembrano ora i piu' belli, come i mari che non abbiamo attraversato, come dice la celebre poesia. Il contenitore pieno di appunti sara' una balla o perduto? Questo piccolo ricordo viene tratto da L'arte della Visione. Donzelli editore, mentre QUI la storia della raccolta di Calvino, pubblicata nel 1956. 
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