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Roma ad Ovest


Roma, unica città

mediorientale 
senza un quartiere 
europeo [...] 









Massima di Francesco Saverio Nitti,
 ripresa da Flaiano, usata da Fellini
 


Nino gnome

Di nicchia. 
Audio su Nino Rota, magnifico elfo e grande conforto spirituale ed artistico di Federico Fellini Qui.

Nino Rota raccontato dal collega  Piovani che prese il suo posto, alla sua morte, invece lo trovate Qui.






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La mediazione


Vedi, Angelo, questa Chiesa la possiamo e la dobbiamo criticare, per liberare delle tante possibili oppressioni, ma credo che dobbiamo essere anche molto onesti. L'uomo ha bisogno di una mediazione tra lui e il maestro. In questa ottica la Chiesa costituisce una grande e fortunata presenza. Capisci?. Una presenza che non si può eludere, la mediazione tra l'uomo ed il mistero. Il dramma e' quando la mediazione si fa mistero essa stessa. Allora si moltiplicano non solo le confusioni, ma anche le repulsioni .... 



Angelo Arpa

L'arpa di Fellini
edizioni Oleandro
pagina 136

NdR

Quel Vedi iniziale
non sa tanto di letterale 

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L'arcano


Sono un uomo che e' portato a considerare l'arcano avvincente e fondamentale, niente e' piu' affascinante del mistero




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Bello come Gregory Peck








Brano dal libro  di Fausta Leoni, giornalista Rai, scrittrice, conoscente di Fellini, che ha pubblicato nel 1969 “Karma”  (nel libro racconterebbe di un'interesse cinematografico di Fellini al suo libro, lasciato cadere). 


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Il calcolo binario piu' antico







«Descrivono compiutamente l'intera avventura umana», diceva Fellini del Libro dei Mutamenti, uno dei piu' antichi libri di sapienza dell'umanita', basato su un calcolo binario e sull'uso delle metafore (quegli oggetti poetici delle volte, immagini per lo piu', che trasportano un significato da un luogo ad un altro, da un piano ad un altro). Jung li usava nell'analisi del carattere, e cosi' il suo analista Bernhard che aveva in cura anche Olivetti (e' noto a molti che Fellini ebbe una lunga depressione, una crisi esistenziale ed artistica, che duro', appunto, otto anni e mezzo).  Fellini ed Olivetti, così come il loro analista Bernhard, furono molto attenti alla legge di analogia (le cose che si assomigliano, dicevano i cinesi, sono regolate dalle stesse leggi) e dedicavano molto tempo allo studio delle metafore contenute nella vita di tutti i giorni. Entrambi inoltre usavano di piu' l'emisfero sinistro. Credeva certamente che, come dice Amleto, ci sono piu' cose tra cielo e terra che quante conta la nostra filosofia ... 


Bernhard scrive dell'I Ching: «Lo si interroga per il bisogno di interrogare un'istanza sopra-personale che sa più di noi, e alla quale ci rivolgiamo in una situazione cui non siamo capaci di far fronte con la sola facoltà di penetrazione della nostra persona».


Jung, citato da E. A. Bennet,  rispondendo a qualcuno che gli diceva che l'astrologia (una delle figlie di Jung era astrologa) non poteva essere provata: «Ma l'ho sempre saputo! Che senso ha dirmi che non può essere provata? Certo che no! Ciò che voglio sapere è perché funziona, poiché è stupefacente quanto possa rivelarsi utile. Se si vuole, non diversamente dall'I Ching, è priva di senso; tuttavia può essere del tutto pertinente: e allora? Naturalmente non è possibile provare sempre le cose. Ma ci può essere un altro tipo di verità; e può esser vero in base a qualcosa di cui non siamo a conoscenza. Quindi, se siamo ragionevoli, diciamo che non sappiamo come funziona; ma certamente può fornire un insight straordinario del carattere».


Proteggete la conoscenza, condividete questo post, con chi amate preferibilmente, i pulsanti sono in basso, e se lascerete un messaggio farete sapere che anche voi siete passati da qui. L'archivio che state usando funziona come una mappa mentale, partendo dai vostri interessi o anche a caso, d
alla destra del vostro schermo, conoscete voi stessi. Le immagini solitamente non hanno legami coi testi, per scelta. 


Il peso piuma


"I Ching è ammaliante  perché insondabile,  

d'aiuto perché indecifrabile. 
Bellissimo." 

"Questo libro sogna per noi. 
Esprimendosi con lo stesso linguaggio simbolico, misterioso e indecifrabile dei sogni. I Ching è ammaliante perché insondabile, d'aiuto perché indecifrabile. Bellissimo. Soprattutto per il rapporto di reciprocità che instaura tra chi attende e chi è atteso. Perciò non mi dà nessuna inquietudine, anzi mi conforta. Ho cercato di stabilirci un rapporto di amicizia; è un amico verso cui provo stima, rispetto e a volte autentica meraviglia. Potrei aggiungere che quanto ho constatato è che le sue risposte diventano tanto più pertinenti quanto più le domande sono sincere e chi le fa si mette in una condizione di umiltà, per ricevere un aiuto, in ordine alla sua situazione e alla direzione di marcia per modificarla. 

Meglio che dica, in modo più autentico e disinvolto, qual è la mia esperienza personale. E parli della sorpresa di fronte alla profondità psicologica e morale di un testo capace di sintetizzare, in sessantaquattro esagrammi (le immagini archetipiche composte da sei linee, n.d.r.) l'intera avventura umana.  
E capace soprattutto di farti cambiare prospettiva, punto di vista. Perché al di là del linguaggio fiorito e seducente dei versetti, è questa la sua grande virtù. Farti capire che non sei tu il problema: che il problema può sparire se provi ad affrontarlo da un'altra visuale. 

Come mi spiego il fatto che I Ching “funziona”? Non me lo spiego proprio. In generale non mi faccio domande cui non so dare risposta.  Posso ascoltare qualcuno più competente di me, se è in grado di spiegare l'arcano.  Ma, da parte mia, posso solo dire che tante volte in cui mi sono trovato in situazioni di stallo, impossibilità, impotenza, questo libro mi ha dato un aiuto
Come se ne può trovare nella parola di un vecchio sapiente. Anzi, in certi casi sono rimasto addirittura abbagliato per la profonda conoscenza del mio carattere, del mio temperamento. E soprattutto della situazione particolare nella quale mi trovavo". 

(Federico Fellini citato da Andrea Biggio, tratto dal sito de La Stampa, 5 maggio 2010. Il metodo faceva parte della terapia del suo analista, insieme alla chiromanzia e ai sogni). In modo analogo, per associazioni libere, semantiche ma per lo piu' immaginifiche, funziona anche questo archivio.  E s
e lascerete un messaggio farete sapere anche voi che siete passati da qui. C'e' uno spazio vuoto per i vostri commenti, che sono una cosa che arricchisce questo lavoro.


Luna nuova


Il silenzio è la dimora pulita dell'Essere (U. Hots).


Ne La voce della Luna Fellini non ci ha lasciato un messaggio, ci ha introdotti a modo suo, sui sentieri del silenzio. Ad un certo punto giunge la Luna sulla terra, non dei poeti, ma delle nuove tecnologie della comunicazione che se non controllate renderanno incompatibile il convivere ed il vivere umano (...). La gente comune, la Chiesa. "Eminenza, la luna é scesa tra noi. Da sempre lassù ci potrà rivelare qualcosa di nuovo? Per sempio, se c'è qualcosa o qualcuno che ci attende dopo la morte? ...".
"La Luna - risponde il cardinale incrociando le mani - non ha nulla da rivelare, tutto è stato rivelato, tutto ...".Segue una baraonda (...). 



Brano tratto  da l'Arpa di Fellini, di Angelo Arpa. Edizioni l'Oleandro, l'Aquila, 2001. 

In fondo a questa paginetta ci sta uno spazio vuoto, predisposto come un fumetto, per scrivere voi medesimi qualcosa: se lascerete un messaggio anche voi sarete passati da qui. La mappa che state usando funziona colle libere associazioni, conoscete leggendo, mentre in questa specie di archivio in movimento, le immagini ed i testi non hanno quasi mai relazione. Dove vedete scritto "QUI" si deve cliccare per ascoltare un audio o video.



Il cielo stellato sopra di noi


 "No, non so a cosa serve 

questo sasso io, ma a qualcosa deve servire.
 Perché se questo sasso è inutile, 
allora è inutile tutto. Anche le stelle".




Questa citazione da La Strada, di Fellini, fu celebre. Fu sintetizzata come la "spiritualita' del sassolino". Il film commosse migliaia se non milioni di persone. Il tema  fu cruciale e torna sotto le tag: cristianesimo, zampano, stelle, la strada, padre arpa. 


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Capire o non capire


Non capire mi da
un grande
senso di protezione




 In basso c'e' uno spazio per lasciare un messaggio, e farci sapere di essere passati di qui, e per condividere questo post con altri. Un atto di gentilezza puo' scuotere il mondo. 






Sorry



"Non ho messaggi 
da inviare all'umanità', 
mi dispiace".














L'intervista completa qui.




Questo archivio funziona come una mappa mentale, per associazioni libere, cercate da soli: le immagini solitamente non sono legate ai testi, mentre sempre i link esterni restano esterni, per rispetto della cultura digitale, che questo piccolo spazio testimonia; poi lasciate una traccia del vostro passaggio qui, se volete. 

Sogno farmaco





“Faccio un film come in fuga, come fosse una malattia da scontare, insofferente e pieno di rancore guardo al film come a un malanno da cui liberarmi. 

Come il sogno. Il sogno è anche espressione della nostra malattia anche se, come la malattia, è ricerca di salute. 

Un film è per me veramente qualcosa di assai vicino a un sogno amico ma non voluto, ambiguo ma ansioso di rivelarsi, vergognoso quando viene spiegato, affascinante finchè rimane misterioso". 

“Sono costretto a esercitare una presenza mentale costante, se voglio sostenere l’insieme dell’edificio. Non posso permettermi un attimo di distrazione, altrimenti l’equipe lo avverte subito, si perde la concentrazione e il lavoro si sgretola. Devo essere al centro della loro attenzione e della loro vita. Se il transfert viene interrotto il film non può proseguire. E’ come se fossi un domatore di belve: alla minima distrazione da parte mia, sfuggono al mio controllo e il film non esiste più"”.


 Fellini, La mia Rimini, a cura di Mario Guaraldi e Loris Pellegrini, Guaraldi 2003, p.354. E' un brano che torna in questo archivio, come una ossessione, sulle ragioni del fare non solo un film, ma qualunque opera artistica, che sia necessaria all'autore e poi ad altri, ossessione faticosa, dispendiosa, incompresa, infondo al buio. Nell'immagine il disegno di un uomo ed umanita' che nasce e muore entro un utero, senza crescere, senza diventare adulto, una di quelle creature monche, zoppe, gobbe, cieche di cui Fellini sentiva il terrore almeno fino alla sua terapia.  Infondo alla paginetta trovate uno spazio fatto apposta per farci sapere di essere passati anche voi da qui, e ce' anche il modo per ripubblicare questo post, con altri ricercatori spirituali. 

Il mondo donna


La donna é

l'universo, 
forse 
una concezione tantrica.





L'arpa di Fellini, pagina 41, edizioni Oleandro. Su aree dell'immaginazione simili trovate altri brani (tag: femminile, donna, eros, madre, mistero ad esempio) cercando nella colonna alla destra dello schermo: funziona come una mappa mentale. Questo piccolo archivio nasce per amore della ricerca, e abbiamo piacere di sapere che siete passati da qui, condividendo il post o lasciando nello spazio bianco infondo alla pagina, il vostro sentire. Grazie




Un cuore intelligente


E' così stupido chiudere gli occhi al mistero.  

Le idee, mah, son tutte scatolette colle parole sopra ...











E pure questo piccolo archivio digitale funziona come una mappa mentale, usando le libere associazioni, che trovate nella colonnina alla destra dello schermo. Per questo sapere che siete passati da qui, condividendo un post o lasciando nello spazio bianco infondo a questa paginetta, arricchisce questo lavoro (ed e' un gesto di cuore: in omaggio alla fotografia di Fellini che prega una citazione, se permettete, dalla preghiera di Re Salomone). 
(brano tratto dal libro, col titolo profetico, essendo Fellini pure insieme simpatico ed antipatico: Gli antipatici, di Oriana Fallaci, 1963)




Il mistero del grande mistero



Molte sono le cose smisurate. 

Ma la piu' smisurata e' l'uomo.



(citazione tratta dal libro di Angelo Arpa, edizioni Oleandro, L'arpa di Fellini, una citazione magnifica, che sembra di averla come gia' sentita). 
E questo piccolo archivio funziona come una mappa mentale, le libere associazioni che trovate nella colonnina alla destra dello schermo sono piccole insegne per la vostra ricerca. Sapere che siete passati da qui, in qualche modo, anche condividendo questo post o lasciando infondo alla paginetta un pensierino, arricchisce il lavoro.



Recitare il diavolo o l'angelo





 "L'artista ha bisogno di atteggiarsi ad attore, di rappresentare un parte, sia di angelo  sia di diavolo, di genio e di reietto: come il rivoluzionario, del resto".




Tra le parole e le immagini non ci sono legami in questo archivio, se non forse fantasiosi, e per scelta, come accade tra le parole e le cose. Funziona come una mappa mentale, appoggiandovi alle suggestioni contenute nella colonna alla destra del vostro schermo, cercando voi stessi. Lasciate un messaggio per farci sapere che siete passati da qui anche voi. Il brano viene ricopiato da L'arpa di Fellini, di Angelo Arpa, Edizioni Oleandro, recentemente ripubblicato. Sul tema trovate altre schegge, altri lampi, cercando: padre arpa, artista, il lavoro del poeta, ad esempio




L'angoscia poetica



"Il talento è un grande tesoro, ma rimane sempre 
la paura che come è misteriosamente venuto, altrettanto misteriosamente ti possa essere portato via".







Tra le parole e le immagini non ci sono legami in questo archivio, se non fantasiosi, e per scelta, come accade tra le parole e le cose infondo. Funziona come una mappa mentale, appoggiandosi alle suggestioni contenute nella colonna alla destra del vostro schermo, e cercando voi stessi tra quelle parole che sono immagini. 
Lasciate un messaggio per farci sapere che siete passati da qui, sarete gentili.





 







Il maestro che ti guida conosce più di te




Penso che il mondo musicale, l'atmosfera di un'orchestra, le prove, lo strumento prezioso chiuso dentro la valigetta che ha dei fianchi femminili, l'umiltà di un lavoro che consiste nell'inserirsi al momento giusto, esattamente quello, né un secondo prima né un secondo dopo, in un'azione collettiva, suonando magari soltanto due note, due sole, e poi attendere in silenzio, immobili, che di nuovo venga il momento per far nascere dallo strumento altre due note, con l'occhio fermo nell'attesa alla bacchetta del Direttore d'Orchestra, ecco mi sembra, dicevo, che la condizione dell'orchestrale in maniera molto suggestiva possa rappresentare simbolicamente un atteggiamento umano altamente religioso. Tu cioè fai il tuo lavoro con modestia ed umiltà, senza pretendere di conoscere il senso ed il disegno intero di questo lavoro, fiducioso che il maestro che ti guida conosce e sa più di te.


Lettera a Dino De Laurentis, 1965, riportata inedita ed interamente nel libro Il viaggio di G. Mastorna, Quodlibet Compagnia Extra.  
Questo archivio funziona come una mappa mentale, per associazioni libere, cercate da soli: le immagini solitamente non sono legate ai testi, mentre sempre i link esterni restano esterni, per rispetto della cultura digitale, che questo piccolo spazio testimonia; poi lasciate una traccia del vostro passaggio qui, se volete. 




Le cose come sono




"E' la vita anche la morte"








Dalla Lettera a Dino Risi, Il viaggio di G. Mastorna, Quodilibet Extra, 2004. Nella foto una immagine della famiglia al completo, i tre figli, la madre, la nipotina. 
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