Giulietta ed i fantasmi


Ma soprattutto in Giulietta degli spiriti che è un film liberty floreale, dove tutti gli oggetti esprimono una certa visione nevrotica della realtà soggettivata, dove l'oggetto è tutto soggettivato, dove i paralumi diventano delle serpi o dei pappagalli e tutto l'arredamento liberty tende ad una antropo-formorfizzazione a sfondo sessuale: il ricordo di Rubino, di un mondo stregato, di una narrazione ridotta a calligrafia che si traduce in una serie di simboli e segni che corrispondono a una visione geroglifica inesorabile, dove tutto deve restare sospeso e immobilizzato, ha sicuramente pesato, attraverso la scenografia, il costume, la trasformazione antropomorfica delle cose, per rendere più evidente come le turbe nevrotiche della protagonista fossero talmente schiaccianti da bagnare di se stesse tutta la realtà che le circondava. 

Ecco quindi allora l'immobilità stilizzata da vetrata di chiesa, la visione di fantasmi fermati dal flash al magnesio.


QUI il trailer dell'epoca, e ce ne sono altri in questo archivio. 
Qui funziona come una mappa mentale, usando le libere associazioni che trovate nella colonnina alla destra del vostro schermo. Sapere che siete passati da qui, condividendo un post o lasciando nello spazio bianco infondo a questa paginetta, arricchisce il lavoro.

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