Ferreri, il geniaccio opposto



Ritratti, note, appunti, di personaggi della cultura.  

Il libro e' fuori catalogo ma consultabile difficilmente qui
di Tullio Kezich, pubblicato da Guaraldi. 



CHAPLIN, CHARLES SPENCER (1989-1977)

Sempre enormemente ammirato da F. e ipotizzato come modello di certi suoi protagonisti, dal regista di 8 1/2 al giornalista di E la nave va. Una splendida divagazione di F. su Chaplin si trova nella cassetta Fellini racconta di Vincenzo Mollica. 


CONTROFELLINI. IL FELLINISMO FRA RESTAURAZIONE E MAFIA BIANCA 

di Pietro Angelini (Ottaviano, 1974) 
È il caso più unico che raro - e come tale meritevole di una citazione - di un intero libro scritto "contro" un autore cinematografico. Può essere portato come prova che nel corso della sua lunga carriera F. non fu affatto un nume venerato o un intoccabile monumento nazionale. Pietro Angelini è presentato in controcopertina come "autore di una ...come "autore di una singolare etnografia marxista del maschilismo inconscio" e curatore del volume collettivo Sport e repressione. 


FELLINI, URBANO (1894-1956)
La figura del padre, rappresentante di commercio, ricorre più volte nel cinema felliniano, da La dolce vita a 8 1/2, impersonato dall'attore veterano Annibale Ninchi (1887-1967). Ma è soprattuttto nel soggetto di Viaggio d'amore che si rivela più tenero e doloroso. Nel suo libro Maddalena descrive il padre, morto per un'ischemia alle coronarie, come "allegro, burlone, chiacchierone e pieno di fantasia".

FERRERI, MARCO (1928)
Produttore di Amore in città, che conteneva l'episodio Agenzia matrimoniale, F. ebbe con F. un rapporto simpatico. Più avanti, quando Ferreri si affermò come regista, i due presero a trattarsi reciprocamente in chiave di scherzosa rivalità. "Chi è il più grande di noi due?" diceva Federico; e Marco: "Ah, su questo non ho dubbi". 



BRANCATI, VITALIANO (1907-1954)
 Il bell'Antonio era una delle figure carismatiche dei caffè letterari di via Veneto, inaccessibili per il giovane F. 


FLAIANO, ENNIO (1910-1972)
Ormai c'è tutta una letteratura, alimentata da illazioni per lo più sgradevoli, sui rapporti ora affettuosi ora risentiti ora affettuosi ora risentiti fra lo sceneggiatore pescarese e F. che collaborarono a ben nove film. Se la vera biografia di Flaiano è ancora da scrivere, pagine molto vive sono quelle di Suso Cecchi d'Amico nel volume di ricordi Storie di cinema (e d'altro) (Garzanti, 1996) a cura della nipote Margherita d'Amico. 


BERGMAN, INGMAR (1918)
Il rapporto di reciproca ammirazione fra il grande regista svedese e F. funzionò meglio a distanza che faccia a faccia. Quando Bergman nel venne a Roma per discutere il film Tre storie di donne in cui il produttore americano Martin Poll voleva riunire tre episodi, girati separatamente da altrettanti grandi registi (in un primo momento era previsto anche Akira Kurosawa), sorse qualche difficoltà. Divenuto Love Duet, cioè Duetto d'amore, il progetto non andò oltre una cena all'Hotel Hassler, a Trinità dei Monti, dove (secondo la testimonianza di Mario Longardi) "entrambi i registi sembravano interessati soprattutto a far domande, ma nessuno di loro aveva la minima intenzione di raccontare il soggetto del proprio episodio". Sicché, con grande disappunto di Poll, Bergman e Fellini finirono per sfruttare i loro spunti separatamente: il primo per The Touch (L'adultera, 1970), il secondo per La città delle donne. Il nordico rimase tuttavia un irremovibile ammiratore di F. e alla Mostra di Venezia dell'84, trionfalmente acclamato dal pubblico dopo la proiezione pomeridiana della versione integrale di Fanny e Alexander, chiese come un particolare favore di potersi vedere da solo in una saletta sotterranea del Palazzo del cinema E la nave va. A F. scriveva chiamandolo "brother and friend". 





CABRINI, FRANCESCA SAVERIO (SAINT FRANCES XAVIER) 

Nata a Sant'Angelo Lodigiano, fondò nel 1880 l'ordine delle Sorelle Missionarie del sacro Cuore e nel 1889 fu mandata da papa Leone XIII negli USA per prestare assistenza agli emigrati italiani sempre più numerosi. In un crescendo di portentose attività imprenditoriali  di portentose attività imprenditoriali creò scuole, ospedali, orfanotrofi e conventi nelle due Americhe. Canonizzata nel diventò la prima santa americana. Sulla sua vita esiste un romanzo di Pietro Di Donato. Su consiglio di Salvato Cappelli, Giulietta si interessò per un certo periodo di un eventuale film (non diretto da F., ma prodotto dalla Federiz) in cui impersonare Madre Cabrini. 




QUALCHE DETTAGLIO PRATICO:   
Vedrete che ho trascurato quasi interamente pettegolezzi, e letture agiografiche e tutta quella narrativa marketing o delle fazioni della battaglia politica, a meno che non potesse essere utile a fare un ritratto dell'epoca, inoltre ho dato molto spazio alle cose minori, silenziose, come ad esempio Nino Rota, senza la cui presenza l'arte di Fellini non sarebbe universalmente nota e riconoscibile, per il suo suono,  come e'. 
Dove ho potuto ho citato la fonte. Le immagini non sono mai o quasi mai legate ai testi, per motivi di stile e per le stesse ragioni invece quando uscite dal sito dovete ritornarvi da voi. Qualche volta i brani sono in in lingua originale, soprattuto documenti e recensioni, e lo indico sempre. Le pochissime cose oltre a questa che ho scritto io medesima, e non sono pensieri di Fellini, o di interesse sulla sua storia nella storia culturale del paese o sulla sua poetica, di solito di altri artisti o suo cari amici, viene indicato anche nelle tag, come "la nana di fellini". 
Su Twitter, Pinterest e Facebook nel tempo, per motivi diversi, ho creato delle piccole vetrine, in inglese anche,  di questo progetto, che spero possa scuotere soprattutto il mondo della cultura e delle arti, e ispirarci. Siate gentili. 


Qui un marcetta "di Carlotta", composta pare, dal vero Maestro Rota.





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