Il gatto colle ali


"Io? Un monello che trasgredisce. 

Questo spiega una mia diversita' anche nella scelta dei personaggi che hanno voce nei mie film, molto piu' esterni, molto piu' ai margini, come il diverso, lo strano, il matto, il nano: questa scelta dipendeva un poco dalle cattive letture e un poco dalla mia inclinazione ad una forma di spettacolo popolare e al circo equestre, come il piu' popolare di tutti. 

"Se Rossellini è stato Omero per tutti noi, Chaplin è stato Adamo, discendiamo tutti da lui". 


L'eccesso, l'estraneo, il paranormale sono di casa, e all'estremo c'e' il vagabondo. Proprio quello di Chaplin, caricatura di un personaggio tra l'angelico e il feroce, con la vitalità' di un gatto e con momenti di presunzione filosofica".



FF, intervista, l'ultima, rilasciata a Goffredo Fofi e 

Gianni Volpe, nel 1993. Nella foto Argan alla consegna del Chaplin d'oro 
a Fellini per il film La dolce vita, dall'Archivio Luce del Senato.

Questo archivio funziona come una mappa mentale, e per questione di stile tra immagini e testi non ci sono che legami casuali; conosci te stesso potrebbe essere il suo motto, ma non lo e' per davvero, solo fate da soli. E siate gentili, lasciate un messaggio del vostro passaggio, condividete le paginette che vi fossero servite, in fondo tutto quel che serve. I link esterni, sempre indicati come QUI, portano fuori dal blog. 
 







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