L'arrosto di casa tua





Oggi interrompo il catalogo delle parole di Fellini e occupo questo spazio con un ricordo, perché mi arriva notizia dal mondo che l'attrice della Dolce Vita, la Ciangottini, è molto vecchia e va a Passoscuro coi bambini a ricordare quel film, e che finale! Si mette anche in vendita la casa Fellini & Masina ai Parioli, in una strada dove sono andata una volta sola a Capodanno, in tanti anni che vivo a Roma, e dove viveva Matteo Garrone: e alla sua festa di fine anno scambiai, forse io, forse l'altra persona, non ricordo più _ si era tanto giovani allora - il cappottino nero di chachemire comperato a Via Sannio, accorgendomene settimane dopo - si è tanto distratti. 


Così oggi interrompo il catalogo delle voci per un ricordo piccolo piccolo, che arriva dal passato. Non so dirvi perche', ma mi e' piu' caro dei film che feci, da bambina e comparsa, dei doni che ebbi da Fellini, e di tante altre cose. L'affetto si appiccica dove gli pare a lui ... 



Quando ero piccola vedevo le cose come quando si è piccoli. 


Tipo che Fellini era questo omone, amico della zia e della mamma, che disegnava sempre e ti guardava negli occhi. I grandi non guardano mai negli occhi. 


La prima volta che andai a casa di Fellini, a Fregene, mi rimasero impresse tre cose: la sua casa non gli somigliava (era infatti borghese, freddina, convenzionale, messa su da Giulietta). Son tutti fatti dello spirito quelli che sentono i bambini. Aveva divani di velluto, e questo mi lasciò ammutolita, perchè non li avevo visti mai dei divani colle frange, come stirati, e di un color verdino tristino giallino. Dopo molto tempo, cercando materiale per questo lavoro, li ho ritrovati in fotografia, e somigliavano ancora a quel ricordo. Il giardino era enorme, con grandi pini, ma Fregene pareva un posto triste e buio, un posto dove avere paura. Non so se fui delusa, non credo, ma stupefatta. 

Da grande ho capito che raramente le case assomigliano alle persone. 

Quando lui venne a casa nostra, accadde invece, che la mia mamma si agitò molto un arrosto (tema inconsueto  a casa mia, dove si mangiavano pancake, e involtini greci di riso e gulash e luganegha, stranezze internazionali figlie della curiosità di mia mamma e del suo lavoro alla FAO, tema che restò per anni  come un fatto straordinario: l'ansia da arrosto). Inoltre volle comprare una tovaglia elegante per questa cena, dove venne Giulietta. Noi si aveva i mats, allora, e nelle serate di festa si mettevano grandi piatti di ceramica calabri a tavola e cesti africani.  Grigia, di lino, coi ricami bianchi  ogni volta che la trovo nei cambi di bauli o di stagione penso: la tovaglia di Fellini. E mi vien così da ridere. Quante tovaglie furono comperate in suo onore, da tanta gente, e quante altre cose, cerimonie, favori, regalie, richieste, intercessioni ... chissà. Noi invece solo sta tovaglia assurda. 

Qui si racconta che stanno vendendo la sua casa romana, prima di via Margutta, ai Parioli. Qui invece Mastroianni tra le braccia di Anita Ekberg: "sei la madre, la sorella, l'amante, l'amica, l'angelo, il diavolo, la terra, la casa. Sì, ecco sei la casa tu, la casa". 


QUALCHE DETTAGLIO PRATICO:   Vedrete che ho trascurato quasi interamente pettegolezzi, e letture agiografiche e tutta quella narrativa marketing o delle fazioni della battaglia politica, a meno che non potesse essere utile a fare un ritratto dell'epoca, inoltre ho dato molto spazio alle cose minori, silenziose, come ad esempio Nino Rota, senza la cui presenza l'arte di Fellini non sarebbe universalmente nota e riconoscibile, per il suo suono,  come e'. 
Dove ho potuto ho citato la fonte. Le immagini non sono mai o quasi mai legate ai testi, per motivi di stile e per le stesse ragioni invece quando uscite dal sito dovete ritornarvi da voi. Qualche volta i brani sono in in lingua originale, soprattuto documenti e recensioni, e lo indico sempre. Le pochissime cose oltre a questa che ho scritto io medesima, e non sono pensieri di Fellini, o di interesse sulla sua storia nella storia culturale del paese o sulla sua poetica, di solito di altri artisti o suo cari amici, viene indicato anche nelle tag, come "la nana di fellini". 
Su Twitter, Pinterest e Facebook nel tempo, per motivi diversi, ho creato delle piccole vetrine, in inglese anche,  di questo progetto, che spero possa scuotere soprattutto il mondo della cultura e delle arti, e ispirarci. Siate gentili. 

Qui un marcetta "di Carlotta", composta pare, dal vero Maestro Rota.





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