Su di lui so di poter contare sempre



Ma c' è una verità che mi sta molto più a cuore e che vale molto di più per me, ed è che l' incontro con lui mi ha regalato la vera amicizia, quella rara e preziosa di un fratello maggiore ideale, più intelligente, più profondo, più sensibile di me. Un fratello che mi vuole bene, con il quale posso dire tutto, che è capace di capire tutto senza giudicare. Su di lui so di poter contare sempre [...]  Federico mi ha raccontato il momento del ritorno alla coscienza. Ancora vago e confuso, stava immobile a terra e la prima cosa che vide fu un paio di scarpette nere come Topolino, le calzette su due gambe infantili. Era un bambino. Federico chiese aiuto, gli disse di andare a cercare qualcuno che potesse aiutarlo. Il bambino lo guardava, stava zitto e continuava a guardarlo. Federico continuava a chiedere aiuto e, finalmente, il bambino parlò. In tedesco. E vaffà ' n culo, pure il bambino tedesco! Abbiamo riso e io gli ho ripetuto che come inizio di film sarebbe stato meraviglioso. ' Perciò te l' ho raccontato' , ha detto lui. ' Va bene, mi sa che mi tocca tornare a lavorare con te!' .  [...] [...] La magia di lavorare con Fellini è che con lui sei contemporaneamente due cose ugualmente esaltanti: sei attore e spettatore.


Da un'intervista rilasciata al telefono, il giorno dopo la morte di Fellini (Repubblica). Mah. 







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