Si mangiava benissimo, ma non mi sono sposato per questo



"Scrivevo delle scenette per la radio, alcune raccontavano le avventure di alcuni sposini. Giulietta era attrice ed interpretava questa sposina. Ci siamo conosciuti. La cosa e' stata molto spontanea, ci siamo sposati molto dopo, come fosse un copione, una cosa scontata. Ella come me era senza genitori, viveva con una zia, molto borghese, confortevole, ricca, una casa che non avevo mai avuto, con un cameriere ed una cameriera, e dei ritmi tranquilli: prima di questo incontro vivevo come un vero artista, vivevo in albergo, non sapevo come pagare da mangiare, avevo anche il gusto e la consapevolezza di vivere cosi, mi pareva di stare nella biografia tipica dell'artista. Allora, dopo questi tre o quattro anni molto sgangherati, cambiando e girando con una piccola compagnia di riviste, con Aldo Fabrizi, l'atmosfera quiete di questa casa borghese dove si mangiava benissimo, certi orari, certe convenzioni, certi riti, mi diede come una calma, di consolazione, di conforto. Ora dopo 35 anni di matrimonio, cerco di fare pochi rendiconti, cosa significa quello, questo, questo concludere lo evito, perche' sento una colpa sempre di qualcosa, Giulietta pero' e' stata una compagna e di viaggio e di vita, giusta anche. E' anche stata una musa, l'ispiratrice di alcuni miei film". 


Nessun commento:

Posta un commento

This is for you, reader: