Ma gli alberi hanno paura?


"A volte mi capita di ascoltare tra l'incantato e l'incitrullito certe interpretazioni dei film fatte da prospettive che mi sono del tutto estranee. Subisco le definizioni, le accetto. Ad esempio il barocchismo, il contorto, il labirintico ... sono definizioni surrealiste, pertinenti, ma ecco, le subisco, io diffido molto di quello che diventa filosofico o spiritualista. Quando mi parlano dei miei film come tentativi di rappresentare la vita resto lusingato ma anche diffidente. 


Vedendo le mie cose dall'intero, come faccio sempre, non avevo mai pensato che da fuori potessero essere viste così.

Tutte le volte che vengo invitato a guardare da un punto di vista esterno quello che faccio, c'e' qualcosa dentro di me, che per timidezza, per inadeguatezza, per incompetenza, si ribella, fugge via. Posso rispondere soltanto se mi si domanda: come hai fatto ad esprimere quel sentimento di paura in un albero?".



in Virgilio Fantuzzi. 
Il vero Fellini, Ave editrice

pagina 172


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