Ho qui trascritto per 7 anni quello che Federico Fellini (5 Premi Oscar) ha detto, inventato o lasciato dire di sé: ma poco di cinema, molto sul mistero dell'arte e quello umano. Cercate voi stessi, come rabdomanti, e le cose che vi servono amatele. Non amava monumenti e pescecagnacci, ma bambini e donne. Per donare: carlotta.mc@gmail.com. Chi sono: https://about.me/carlotta.mc
Quel carnevale triste che chiamiamo la vita
Oggi allarghiamo lo sguardo di questo archivio senza alfabeto, ed introduciamo una sezione dedicata ai documenti e ai video che raccontano il lavoro di Fellini, degli studiosi meno noti, o anche non italiani, che dovessimo trovare intelligenti. Proviamo.
Una giovane studiosa brasiliana dedica alla Dolce Vita di Fellini un piccolo saggio, che trovate qui. In portoghese.
Un lungo articolo dove accomuna Fellini e Rabelais e Goya, e indaga il Carnevale triste che il regista metterebbe in scena a Via Veneto, come qualcosa di molto piu' antico degli anni Sessanta o della crisi dei valori portata dal Boom o della crisi esistenziale dell'intellighenzia, tutte cose che allora vennero lette e criticate del film di Fellini. "Un importante qualità del riso nella festa popolare è data dalla presa in giro degli stessi burladores, beffeggiatori. Il popolo si sente incompleto; e rinasce e si rinnova con la morte" scrive.
Su aree dell'immaginazione simili trovate altri brani (tag: altri artisti, sentimenti, fonti, documenti, morte) cercando nella colonna alla destra dello schermo: funziona come una mappa mentale. Ci fa piacere sapere che siete passati da qui, condividendo il post o lasciando nello spazio bianco infondo alla pagina, il vostro sentire. Grazie
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