"La notte e la solitudine delle strade vuote, che si vedono in certe inquadrature de I vitelloni, La strada, Il Bidone costituiscono l'atmosfera piu' adatta per far muovere questi personaggi.
In quelle inquadrature c'e' forse anche il ricordo di certe mie peregrinazioni notturne nei miei primi tempi a Roma, dopo il mio arrivo da Rimini, quando mi capitava spesso di girovagare senza meta, anche di notte, per le vie del centro.
Non avevo un'occupazione precisa e nemmeno la piu' pallida idea di quello che avrei fatto in seguito. E' possibile che l'immagine della città notturna deserta e solitaria mi sia rimasta dentro fin d'allora".
FF, dal libro "Film 1961": Fellini era un'angosciato, un curioso, e un vagabondo, finiti i film amava cercare storie, facce, farsi raccontare, vedere, girava anche in taxi, spesso con la sua assistente Lilliana Betti, con un amico poliziotto, in un misto di insaziabile curiosita' umana, professionale, e centripeta e totalizzante, inoltre finiti i film cadeva in un vuoto, come dice spesso in questi vari brani e interviste, sebbene siano accenni, in parte depressivo. Qui si riferisce agli anni da ragazzo. Il libro citato e' di V. Spinazzola, l'editore Feltrinelli.
QUALCHE DETTAGLIO PRATICO: nella colonna alla vostra destra trovate un mappa cognitiva, per cercare tra video, brani, aforismi, documenti, che ho trascritto; anche se molti conoscono Fellini come il mago delle immagini, aveva "una testa cosi", per usare l'espressione del suo primo attore ed amico Alberto Sordi.
Vedrete che ho trascurato quasi pettegolezzi, e letture agiografiche e quella narrativa marketing o delle fazioni della battaglia politica, a meno che non potesse essere utile a fare un ritratto dell'epoca, inoltre ho dato spazio alle cose minori, silenziose, come ad esempio Nino Rota, senza la cui presenza l'arte di Fellini non sarebbe universalmente nota e riconoscibile, per il suo suono, come e'.
Dove ho potuto ho citato la fonte. Le immagini non sono mai o quasi mai legate ai testi, per motivi di stile e per le stesse ragioni invece quando uscite dal sito dovete rientrarvi da voi.
Se i brani sono in in lingua originale, soprattuto documenti e recensioni, e lo indico. Le rare cose oltre a questa che ho scritto di mio pugno, e non sono dunque pensieri di Fellini, o di massimo interesse della sua storia nella storia culturale del paese o sulla sua poetica, e di solito sono altri artisti o cari amici, lo indicato nelle tag, come "la nana di fellini".
Su Twitter, Pinterest e Facebook nel tempo ho curato delle piccole vetrine, in inglese, spagnolo e giapponese, di questo progetto, che un poco spero possa toccarvi, scuotervi, ed ispirarci. E che vi faccia venire voglia di dormire per un mese!
Qui un marcetta "di Carlotta", composta pare, dal vero Maestro Rota.
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